Le Regole D’Oro Per Investire In Borsa

In tempi economici difficili come questi, ogni trader cerca di individuare strategie di investimento che riescano a fargli superare indenne (o quasi) questi periodi. Come ben sappiamo investire in borsa comporta dei rischi, soprattutto in un mercato volatile come quello attuale. Quindi, come possiamo ridurre le perdite e cercare di investire efficacemente? Di seguito vi riporterò alcuni consigli utili di tre fra i più famosi analisti finanziari americani, ovvero Dan Caplinger, George Budwell e Jason Hall. Ricordate tuttavia che i loro consigli sono più indicati per i mercati finanziari americani. Ma, cambiando alcuni fattori, sono regole universali da cui chiunque può trarre ispirazione.

Dan Caplinger

E’ risaputo come uno dei fattori più importanti che fanno perdere denaro in borsa riguardi l’aspetto emotivo. Secondo Dan Caplinger, noto giornalista ed analista finanziario, il modo migliore per mettere un freno all’emotività e alle scelte dettate dall’impulsività è quello di scrivere in modo dettagliato su carta la propria strategia di investimento. In questo modo, di fronte a una “testimonianza scritta”, è possibile controllare se si è rimasti sulla propria strada o se le turbolenze dei mercati ci hanno fatto deragliare. Secondo Caplinger, una buona strategia di investimento deve avere due caratteristiche: primo, deve contenere gli obiettivi finanziari e le risorse da impiegare per raggiungerli; secondo, deve esplicitare il processo di scelta, con le regole che lo guidano, da applicare ad ogni investimento (anche in singoli titoli azionari). Avere una chiara base logica permette di controllare l’andamento degli investimenti e, se uno di questi non dovesse rispettare le previsioni, di passare ad una ragionata decisione di vendita.

Jason Hall

Una delle lezioni che Jason Hall ha imparato più di altre dalla Borsa è quanto sia difficile prevedere l’andamento dei titoli. Il tempo e le strategie che occorrono per studiare i mercati non hanno mai portato a metodi affidabili e universali capaci di prevederne l’andamento. Questo perché i mercati sono troppo complessi, con milioni di venditori e di compratori che hanno obiettivi e modi di pensare diversi. Senza considerare le variabili esterne, come l’andamento dell’economia globale, l’eccesso o la scarsità di materie prime, guerre, nuove tecnologie e così via. Gli andamenti di lungo periodo, invece, sono più prevedibili. Nel loro insieme, le aziende continuano ad innovare e a vendere prodotti e servizi. La popolazione aumenta e con essa crescono i mercati, e la possibilità di far crescere i profitti. E così, sempre sul lungo periodo, nel loro complesso i mercati azionari creano valore. La regola di Hall, alla fine, è questa: investire sempre in un’ottica di lungo periodo.

George Budwell

Per Budwell, i trend del mercato vanno considerati come un indicatore contrarian. Avere un atteggiamento contrarian significa investire in modo diverso dalla massa, sia quando è evidente che gli altri stiano sbagliando (facile), sia quando questa cosa è molto meno evidente (parecchio più difficile). In poche parole, una strategia contrarian si muove in direzione opposta rispetto al trend principale del mercato. Decenni di ricerche accademiche, continua Budwell, hanno dimostrato che farsi condizionare dai trend porta, nella maggior parte dei casi, a perdite quasi sicure! E non sono solo gli inesperti a cadere in questa trappola, ma anche investitori istituzionali, e questo dimostra perché gran parte di loro solo saltuariamente riesce a fare meglio del mercato. Il più grande e famoso “trader contrarian” è sicuramente il grande Warren Buffett. Famosa è la sua citazione a riguardo: “Bisogna avere paura quando gli altri sono avidi, ed essere avidi quando gli altri hanno paura.” Tuttavia, a dispetto della saggezza e lungimiranza di un trader del calibro di Buffett, il più delle volte la maggior parte degli investitori si lascia guidare dalla paura.

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