Breve Guida Alle Azioni
La recente crisi economica ha generato diversi effetti negativi, ma ha anche sovvertito le convinzioni tradizionali che volevano le azioni essere più rischiose dei titoli di Stato (almeno dei Paesi occidentali!). I rischi corsi (e ancora non del tutto superati!) dalle emissioni governative hanno riportato perciò “di moda” i titoli azionari, anche tra i prudenti piccoli risparmiatori. Ecco perché è importante conoscere le regole principali che governano i mercati finanziari, in modo da fare in futuro scelte consapevoli.
Cos’è Un’Azione?
In Borsa, un’azione è semplicemente un frazione minima di una società ed il suo possesso consente la partecipazione all’attività della società e la riscossione della parte di utile distribuita tramite dividendi. Ne esistono principalmente 3 tipi:
- azioni privilegiate, che consentono di partecipare alle sole assemblee straordinarie, cioè quelle convocate per eventi come la modifica dello statuto o un aumento di capitale. In cambio di questa rinuncia, il possessore riceve un dividendo maggiorato, nella misura (calcolata in termini percentuali) stabilita dallo statuto societario;
- azioni ordinarie, che danno al possessore dei “diritti amministrativi” e patrimoniali quali il diritto di partecipare alle assemblee ordinarie e straordinarie, il diritto al riparto degli utili e a una quota di liquidazione nel caso di scioglimento della società;
- azioni di risparmio, che non danno diritto a partecipare a nessun tipo di assemblea. Tuttavia, In cambio, il possessore avrà diritto a un trattamento di favore in materia di dividendi, secondo i principi stabiliti dallo statuto. Può essere prevista una soglia minima in caso di chiusura in utile del bilancio (ad esempio il 5% del valore del titolo), mentre in caso di bilancio “in passivo” si può disporre il rinvio del dividendo agli anni successivi (quindi la cedola non si perde, ma se ne ritarda solo l’incasso!). Ecco perché, prima di sottoscrivere un’azione risparmio o privilegiata è consigliabile leggere attentamente cosa prevede lo statuto in questi casi.
Formazione Del Prezzo Di Un’Azione
Il prezzo delle azioni è in continuo movimento durante gli orari di apertura della Borsa perché dipende dall’incrocio tra domanda e offerta. Nel book di negoziazione vengono inserite le proposte di acquisto e quelle di vendita: quando i due valori si incontrano, si conclude la transazione. Ma come si fa a stabilire il prezzo giusto di un titolo? Beh… a questa domanda non c’è una risposta unica ed universale! Tuttavia, si può dire che la formazione del prezzo di un’azione è il risultato di 4 fattori che partono da logiche e analisi diverse per poi trovare un punto di convergenza nel prezzo: l’analisi fondamentale (di bilancio) della società, le notizie che arrivano dal mercato e che possono avere influenza sul business, le valutazioni derivanti dall’analisi tecnica (studio dei grafici in relazione ai principi statistici) e le aspettative dei singoli investitori.
Perché Quotare Un Titolo In Borsa?
Qualsiasi sia la motivazione che porta un’azienda a quotarsi in Borsa, questa decisione comporterà accedere ad un canale di finanziamento: in pratica, essa dovrà cedere parte delle proprie quote per ottenere in cambio liquidità. Così, un imprenditore che vuole far crescere il proprio business, può decidere di quotare la sua società in Borsa per cercare nuovi soci che lo sostengano nel progetto di espansione. Così come può farlo per ricavare risorse da investire in altre attività, in modo da diversificare il rischio o magari per accrescere la visibilità e il prestigio del brand anche a livello internazionale. Conoscere la motivazione è utile per fare scelte di investimento ponderate. Ad ogni modo, la decisione di quotarsi in Borsa significa anche fare i conti con le regole che sovrintendono il funzionamento del listino. A cominciare dagli obblighi di informativa al mercato, che devono seguire tempistiche e procedure ben precise. Questo comporta un ripensamento del modo stesso di stare sul mercato, dagli assetti proprietari alle regole di governance, ai rapporti con fornitori e clienti. Ecco perché il processo che porta alla quotazione segue un calendario mediamente lungo.
Infine, vorrei fare un accenno sugli operatori di Borsa, chiamati in gergo trader (dal termine inglese “trading” che significa “scambio”). I trader possono essere privati e professionisti: i primi effettuano scambi tra denaro e titoli finanziari in proprio, mentre per i secondi si tratta di un’attività lavorativa, che può essere svolta in proprio o per conto terzi.
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