Come Scegliere Un’Obbligazione
Con il termine obbligazione o bond s’intende un debito assunto da un ente emittente nei confronti degli investitori, dietro la garanzia del rimborso del capitale (a scadenza) e la corresponsione del tasso di interesse. I motivi che spingono un ente ad emettere delle obbligazioni possono essere di diversa natura, dalla necessità di investire per la crescita a quella di ripagare vecchi debiti in scadenza. Tuttavia, sono tutti aspetti da valutare con attenzione prima di comprare una qualsiasi obbligazione. Ad ogni modo, esse (soprattutto quelle emesse dallo Stato italiano) rappresentano una quota importante nei portafogli dei piccoli risparmiatori, anche per la percezione di rischio contenuto che offrono (anche se non è sempre confermata dai fatti!). In questo modo, diventa fondamentale conoscere le caratteristiche principali di questo strumento, in modo che ogni investitore possa effettuare scelte di investimento consapevoli ed opportune.
Esistono 3 tipi di obbligazione:
- titoli di Stato, emesse dai paesi sovrani;
- corporate, emesse dalle aziende;
- bancari, emesse dagli istituti di credito.
Differenze Con Le Azioni
Le obbligazioni, a differenza delle azioni, NON danno diritto al possessore di partecipare alla gestione della società (attraverso la partecipazione alle assemblee). Un’altra differenza importante è che, mentre l’azionista incassa il dividendo solo se la società fa utili e il CdA decide di distribuirne una parte, i titolari di obbligazioni hanno diritto a ricevere le cedole solo alle scadenze prefissate, indipendentemente dai risultati e dalle decisioni societarie. In questo modo, l’ammontare del dividendo, che è una condizione essenziale nella scelta dell’obbligazione sulla quale investire, nel caso dell’azione diventa una variabile come le altre, certo meno importante rispetto alla prospettiva di rialzo della quotazione del titolo stesso.
Obbligazioni Convertibili e Zero Coupon
Un tipo particolare di obbligazioni sono le cosiddette convertibili: la loro caratteristica principali è che possono essere convertite in azioni della società emittente o di una società appartenente allo stesso gruppo. In seguito alla conversione, si passa quindi dall’essere obbligazionista ad azionista, con tutti i relativi diritti. Un’altra categoria particolare sono le zero coupon, a differenza delle normali obbligazioni, non pagano interessi sotto forma di cedole durante la loro “vita”: quindi, in questo caso il rendimento è dato unicamente dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo di sottoscrizione.
Come Valutare Un’Obbligazione
Come ho detto prima, anche se le obbligazioni hanno una percentuale di rischio inferiore rispetto alle azioni, non possono essere considerate degli investimenti “sicuri”! Nello specifico, l’obbligazionista può andare incontro a 3 rischi:
- il rischio emittente, ovvero la possibilità che la società o lo Stato non siano alla fine in grado di onorare l’impegno preso e restituire, a scadenza, la somma presa in prestito corrispondendo gli interessi pattuiti;
- il rischio di liquidità, che si verifica quando le obbligazioni registrano pochi scambi giornalieri e, qualora si volesse rivendere il titolo prima della scadenza, ci si potrebbe trovare nella condizione di accettare una somma molto lontana da quella attesa;
- il rischio valuta, che si verifica quando una persona investe in bond in valuta diversa dall’Euro. In questo caso esiste il rischio che la valuta si deprezzi, facendo così calare il valore dell’investimento.
A questi rischi, andrà aggiunto anche il fattore tempo: infatti, le obbligazioni con scadenza più lunga, tendono a garantire tassi più elevati nella considerazione che un lasso di tempo prolungato può lasciare maggiori spazi all’incertezza.
Le Agenzie di Rating
Generalmente, ciò che influisce sul tasso d’interesse garantito dalle obbligazioni sono la tipologia di emittente, la durata dell’obbligazione e lo state di salute dei mercati al momento dell’emissione. Di solito quindi, quanto più è difficile incontrare investitori interessati, tanto più occorre alzare l’asticella del rendimento! Un aiuto a identificare il livello di rischio dell’investimento arriva dai giudizi emessi dalle Agenzie di Rating. Chi non ha mai sentito parlare di Moody’s e Standard&Poor’s, le due agenzie più popolari al mondo? Esse, nel valutare le obbligazioni, utilizzano una “scala” composta dalle prime lettere dell’alfabeto. Ad esempio, un’obbligazione emessa da un ente che viene giudicato con una tripla A (AAA), è considerato altamente affidabile! Seguono le categorie AA, A, per poi passare allo stesso schema con la lettera B, ovvero quelle meno affidabili e rischiose. Ci sono giudizi contrastanti sulle agenzie di rating: molti le amano giudicandole affidabili, altri le odiano giudicandole superficiali, di parte e poco accurate nei giudizi!
Tassi d’Interesse e Tassazione
Un altro indicatore da considerare nella scelta di un’obbligazione è sicuramente la tipologia di tasso. Le obbligazioni a tasso fisso (come il classico BTP) offrono la certezza di un interesse prefissato per tutta la loro durata. In cambio, però, non proteggono il risparmiatore dalla perdita di potere d’acquisto della moneta dovuto all’inflazione! Al contrario, i bond indicizzati “bloccano” il rendimento e/o il prezzo di rimborso del titolo all’andamento di un indice prescelto al momento dell’emissione. Per quanto riguarda la tassazione a cui sono soggette, le emissioni obbligazionarie corporate e bancarie sono soggette ad un’aliquota unica del 20% (prelievo che si applica sui guadagni). Invece, nel caso dei titoli di Stato, è previsto un prelievo ridotto al 12,5%.