Investire In Euro: Rischi e Rendimenti
La continua crisi dell’Eurozona ha portato con sé una diminuzione del valore dell’Euro rispetto ad alcune valute, soprattutto il Dollaro americano. Con una situazione economica in Europa ancora traballante, la Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente avviato una strategia di “quantitative easing” per stimolare la crescita. Ad ogni modo, l’Euro sta “affondando” per una serie di motivi, che comprendono:
- la vittoria del partito di estrema sinistra Syriza alle recenti elezioni greche;
- la crescita costante della sterlina inglese e del dollaro americano;
- il “crack” del franco svizzero a 1.20 Euro;
- l’annuncio della Banca Centrale Europea (BCE) di un quantitative easing pari a 11,4 triliardi di euro.
Quest’ultima motivazione comporterà l’acquisto di obbligazioni da parte degli Stati membri. Il programma di Quantitative Easing rimarrà in vigore fino a settembre 2016 e il suo obiettivo è quello di aiutare l’inflazione del combustibile al 2%. Invece, la decisione della Banca Nazionale Svizzera (Bns) di rimuovere la soglia di cambio tra franco svizzero e euro ha inizialmente scosso i mercati e potrebbe creare delle difficoltà nella Confederazione elvetica e nei paesi del centro e dell’Est Europa. Ad ogni modo la scelta della Bns non pare priva di fondamento. Questo perché in piena crisi finanziaria globale, l’acquisto da parte degli investitori di franchi svizzeri (considerati generalmente un “rifugio sicuro” in momenti d’incertezza) ha provocato un apprezzamento di questa moneta nei confronti dell’euro, danneggiando l’export della Svizzera, settore fondamentale per l’economia di Berna.
Pertanto nel 2011 la Bns ha deciso di introdurre una soglia minima nel tasso di cambio con l’euro. Se il franco fosse sceso sotto quota 1,20, la Bns avrebbe stampato franchi con cui avrebbe acquistato euro per mantenere quel valore ed evitare un eccessivo apprezzamento della divisa elvetica. Pochi giorni fa la soglia minima è stata rimossa e il tasso d’interesse sui depositi nelle banche commerciali è stato abbassato a -0.75%. I motivi che hanno spinto la Bns a prendere questo provvedimento sono molteplici. In primo luogo, come ha affermato la stessa Banca centrale, recentemente l’euro si è deprezzato considerevolmente rispetto al dollaro e così ha fatto anche il franco svizzero.
La Bns sostiene che in tali circostanze non c’è ragione per mantenere la soglia minima del tasso di cambio con la moneta unica. Inoltre, il continuo aumento della quantità di franchi necessaria per evitare di sforare la soglia minima ha determinato la preoccupante crescita delle ipoteche concesse dalle banche in Svizzera, surriscaldando il mercato immobiliare di questo paese. Ma, probabilmente, la Svizzera non vede l’Euro come sostenibile e vuole quindi che il franco rimanga una delle valute più sicure al mondo. Tuttavia, l’apprezzamento del franco farà male alle imprese svizzere. Ma le autorità elvetiche hanno promesso che ciò non avrà un effetto devastante e che rappresenta la mossa migliore per il paese nel lungo periodo. Per quanto riguarda il primo punto, è decisamente quello che potenzialmente fa più paura all’Europa. Alexis Tsipras, leader del partito Syriza recentemente uscito vincitore dalle elezioni politiche in Grecia, ha chiaramente espresso in campagna elettorale politiche anti-europeiste che vanno contro l’austerità imposta alla Grecia dalla UE. E questo potrebbe aumentare il rischio di fallimento del paese o, peggio, di un’uscita dello stesso dall’Euro. Bisogna dire che è facile per un nuovo partito andare al potere quando una nazione ha un tasso di disoccupazione del 25,8%, le tasse sono a livelli altissimi, i salari vengono ridotti con netti tagli alla spesa pubblica. E ciò potrebbe aver “distratto” il popolo greco dallo scegliere un percorso corretto e responsabile. Ma ormai quel che è fatto è fatto. Da un punto di vista degli investimenti, quindi, oggi non è un momento positivo per scegliere l’Euro!
Altro elemento da considerare è la disoccupazione nell’Eurozona, che si attesta al 11,4% nel mese di Dicembre, leggermente inferiore rispetto all’11,5% registrato a Novembre. Si tratta di un numero alto! Considerate queste divergenze per i tassi di disoccupazione nella zona euro:
- Grecia 25,8%
- Spagna 23,7%
- Germania 4,8%
Tuttavia, la zona euro ha recentemente riportato record di deflazione. Nel mese di gennaio i prezzi sono diminuiti dello 0,6%, a fronte di un calo dello 0,2% nel mese di dicembre. I prezzi dell’energia hanno avuto un impatto enorme. La domanda che tutti si fanno è “Che succederà ora?“. Con molta probabilità, l’Euro finirà per arrivare alla parità con il dollaro USA.
Conclusioni
Attualmente, alcuni investitori stanno investendo in Euro a causa dei prezzi bassi. Prezzi bassi, tuttavia, non sempre indica un affare! Mentre è ancora possibile che il valore dell’Euro possa aumentare, ci sono troppi fattori negativi al momento. La cosa più importante è che al momento non vi è alcun indicatore di crescita significativo che possa portare ad una crescita sostenibile per l’Euro. Ricordate però che i valori delle valute possono cambiare rapidamente e che il Forex Trading non è adatto ai principianti.
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