Come Vengono Tassate Le Rendite Finanziarie in Europa
Per rendita finanziaria s’intende una successione di importi (rate) da riscuotere (o da pagare) in epoche differenti (scadenze), ad intervalli di tempo determinati. E la loro tassazione (capital gains, interessi e dividendi) differisce da paese a paese. Oggi vedremo appunto la tassazione delle rendite finanziarie nei principali stati europei.
Tassazione delle Rendite Finanziarie in Europa
Francia (34,5%)
Nel paese transalpino, dal 1 gennaio 2012 le plusvalenze da alienazione di beni mobili vengono tassate con un’aliquota del 19% maggiorata, per i residenti, di un 15,5% (nel 2012 12,3%) dovuto a speciali oneri sociali che servono a coprire i costi sostenuti per le assicurazioni sanitarie obbligatorie, per i contributi pensionistici e per i sussidi di disoccupazione, per un’aliquota totale pari al 31,3%. Gli interessi prodotti dai titoli e dalle obbligazioni di società francesi per i soggetti francesi vengono tassati al 18% (ma se il soggetto non è francese, generalmente, non subisce nessuna ritenuta). I dividendi di società francesi percepiti da soggetti residenti in Francia subiscono una ritenuta del 30%, calcolata sulla base del dividendo lordo. Ai soggetti non residenti in Francia che rientrano nella categoria disciplinata dalla specifica direttiva UE non viene applicata alcuna ritenuta.
Regno Unito (28%)
Con la manovra finanziaria del 2010 approvata dal nuovo parlamento, la tassazione per le rendite finanziarie è stata elevata al 28% su derivate da titoli o obbligazioni detenuti per negoziazione, per i percettori di redditi elevati (sia higher taxpayers che additional rate taxpayers), ossia per coloro ai quali si applicano le 2 aliquote più alte dell’imposta sul reddito (rispettivamente 40% e 50%). Per gli altri percettori di reddito (basic taxpayers), ossia per quanti dichiarano un reddito inferiore alle 35000 sterline annue (circa 43600 Euro), l’aliquota sulla tassazione dei capital gains resta pari al 18%.
Per i redditi provenienti dallo svolgimento di determinate attività economiche sono previste delle agevolazioni: è questo il caso dei cosiddetti Entrepreuner’s reliefs, ai quali viene applicata un’aliquota ridotta del 10% fino a una base imponibile di 10 milioni di sterline se viene accertato il requisito del possesso di una quota di partecipazione in un’impresa di misura uguale o superiore al 5% e del coinvolgimento del soggetto passivo per un anno o più come dipendente o amministratore di una società.
Germania (26,375%)
Nel gennaio 2009, la Germania ha introdotto una tassazione molto severe (la Abgeltungsteuer) sui capital gains per le azioni, fondi, certificati, ecc.. Questa però si applica solo agli strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, ecc.), che sono stati acquistati dopo il 31 dicembre 2008. Gli strumenti acquistati prima di tale data sono infatti esenti dall’imposta sulle plusvalenze (supponendo che siano stati detenuti per almeno 12 mesi), anche se sono venduti nel 2009 o più tardi, a meno di un cambiamento della legge. I certificati sono trattati in modo speciale, e beneficiano di un’esenzione fiscale soltanto se sono stati acquistati prima del 15 marzo 2007.
L’aliquota applicata è del 25% maggiorata del contributo di solidarietà (Solidaritätszuschlag) inizialmente introdotto per finanziare sia le 5 Regioni orientali della Germania (Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt, Turingia e Brandeburgo) sia il costo della riunificazione, anche se in seguito mantenuto per finanziare tutti i tipi di progetti pubblici in tutta la Germania. Quindi, facendo gli opportuni calcoli, l’aliquota reale risulta essere del 26,375% a cui va aggiunta, qualora presente, il c.d Kirchensteuer, la tassa ecclesiastica che rappresenta il principale sostegno economico della Chiesa tedesca, corrispondente all’8-9% dell’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (disciplinata dall’ Einkommensteuergesetz – EstGe, imposta sul reddito). Le deduzioni di spese quali le commissioni di custodia, i viaggi per assemblee annuali, le consulenze legali e fiscali, gli interessi pagati su prestiti per comprare azioni, etc, non sono più consentite a partire dal 2009.
Agli interessi sugli strumenti finanziari non vengono applicate ritenute, a meno che gli interessi non derivino da depositi di banche tedesche o di istituzioni finanziarie: in questo caso è prevista una ritenuta del 25%. I dividendi vengono tassati con aliquota del 25% cui va aggiunto il suddetto contributo di solidarietà (totale 26,375%), ma per i tedeschi che hanno rapporti con società non residenti in Germania è previsto un rimborso del 40% dell’imposta per un’aliquota effettiva del 15,825%.
Spagna (21%)
Negli ultimi anni, la Spagna ha adottato una politica progressiva sulla tassazione dei capital gains: da un minimo del 21% fino ad un massimo del 27%. Per quanto riguarda i primi 6.000 Euro viene mantenuta la precedente aliquota del 19%, mentre per il reddito eccedente viene applicata la nuova tipologia di tassazione.
Sia l’imposta sugli interessi maturati sugli strumenti finanziari sia quella sui dividendi percepiti dalle società residenti o non residenti dal 1 gennaio 2012 sono aumentate dal 19 al 21%. La ritenuta sui dividendi non è applicata nel caso in cui il pacchetto azionario sia superiore al 5% e sia stato detenuto per almeno 12 mesi e può essere ridotta nel caso in sui sia soggetta ad una doppia imposizione con un paese estero. Vi sono anche i casi dove sia i patrimoni che i loro frutti (rendite) vengono tassate. Tale misura è stata recentemente introdotta in Spagna è stata introdotta come misura temporanea per far fronte alla crisi del debito: viene esentato il valore della prima casa e i contribuenti che dichiarano oltre 700.000 Euro di reddito verseranno un’aliquota fra lo 0,2% e il 2,5%.
Il Caso Svizzero
La Svizzera (come nelle isole Cayman) non prevede una vera e propria tassazione sulle rendite finanziarie. Tuttavia, esiste un’Imposta Patrimoniale (chiamata “Imposta preventiva”) del 35%, che rappresenta un forfait a titolo di garanzia dei proventi patrimoniali (come gli interessi o i dividendi). Tale tassa varia a seconda del Cantone e del Comune, che possono applicare delle aliquote supplementari anche su eredità, beni mobili e immobili (ma, formalmente, anche sulle rendite).
Altri Stati
- Austria 25%
- Danimarca 28% (42% sopra ai 48.300 DKK, circa 6.500 euro)
- Norvegia 28%. Nel paese scandinavo, pagano la tassa patrimoniale tutti i contribuenti che dichiarano da 100.000 Euro (700.000 corone) in su (i redditi norvegesi medi nel 2010 erano di 51.000 Euro) ma aliquote basse sui redditi per tutti. In media, il 28%.
- Finlandia 30% (32% sopra ai 50.000 euro)
- Irlanda 30%
- Svezia 30%
….e In Italia?
Dal 1° Luglio scorso, la tassazione dei redditi di natura finanziaria in Italia è passata dal 20 al 26%. L’aumento, fortemente voluto dal governo di Matteo Renzi, servirà a finanziare la spesa prevista dal decreto Irpef per il bonus di 80 euro che da Maggio è previsto nelle buste paga dei lavoratori dipendenti che dichiarano meno di 26.000 Euro.
Si tratta del secondo rincaro in poco meno di due anni (con il governo Monti l’aliquota era già salita dal 12,5% al 20% dal 1 gennaio 2012) che, ha sottolineato più volte l’esecutivo, porta il nostro paese in linea con l’Europa. Aumento che comunque non riguarda i risparmiatori che hanno investito in titoli pubblici, che rimangono al 12,5%. Ad essere tassati al 26% saranno i redditi da capitale (dividendi, cedole e interessi di conti correnti, depositi bancari e postali). La misura è automatica, ed è valida anche per i redditi derivanti da obbligazioni, titoli simili e cambiali finanziarie, maturati a partire dal 1 luglio 2014, indipendentemente dalla data di emissione dei titoli. Dal 1 luglio 2014, come precisato dall’Agenzia delle Entrate, l’aliquota di tassazione passa al 26% anche per i redditi diversi di natura finanziaria, con esclusione delle plusvalenze relative a partecipazioni qualificate).
ricordate male, l’aliquota dal 12,5% al 20% , ovvero il primo aumento è stato fatto da quello zozzone gran cornuto con la voce da cartone animato di Tremonti (governo del mafioso) … poi con lo scarafone Monti tobin 0,10% e patrimoniale deposito titoli 0,10% poi raddoppiata (che dimenticate sempre di scrivere) poi il pagliaccio coglionazzo bastardone di Renzi ha alzato dal 20 al 26%.
Buongiorno,
Sono un trader e avendo intenzione di trasferirmi all’estero in modo permanente, vorrei chiedere un cortese confronto sulla tassazione del capital gain in Grecia. Sottolineo che la mia domanda si riferisce al trading Forex e CFD come principale fonte di reddito. Ho letto 15% in alcuni siti. Altri includono la Grecia tra i paesi che hanno zero tasse sui capital gain.
Grazie in anticipo dell’aiuto.