Crollo Wall Street: Ecco Chi Ha Perso di Più
Lo scorso lunedì sarà ricordato come uno dei giorni più neri per Wall Street e, di conseguenza, anche per le maggiori borse internazionali: da quelle asiatiche alle europee, i mercati hanno fatto segnare perdite consistenti.
Crollo Wall Street: Motivi e Principali Conseguenze
Il Dow Jones, in particolare, ha fatto registrare -4,62% (a 24.345,23 punti), il Nasdaq -3,78% (a 6.967,53 punti), mentre l’S&P 500 perso il 4,11% (a 2.648,54 punti). L’indice principale, però, è arrivato a perdere anche il 6%. L’S&P 500, ovvero quello che segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione, ha “bruciato” 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione nel mese di Febbraio!
Numeri alla mano, quello che si è verificato è stato il calo “intraday” più alto della storia dell’indice, in termini di punti. Fra i fattori che hanno provocato il crollo dei mercati vi sono i timori sulla possibilità che il periodo caratterizzato da bassa inflazione e bassi tassi di interesse sia prossimo alla fine. Anche l’inflazione resta a livelli bassi, ma i recenti dati sul mercato del lavoro hanno fatto registrare un aumento dei salari (ai massimi dal 2009). E questo, secondo gli analisti, sarebbe un segnale iniziale di possibile surriscaldamento dell’economia. I rendimenti sui Buoni del Tesoro Usa (Treasury) a 10 anni, che tendono a salire con l’inflazione, sono saliti la scorsa settimana ai massimi da Gennaio 2014.
Altro elemento scatenante è stato il timore che la Federal Reserve possa aumentare i tassi, soprattutto a causa del recente insediamento del nuovo presidente Jerome Powell, che potrebbe attuare una politica più aggressiva di quanto finora atteso dagli investitori.
Ma Wall Street ha trascinato nel baratro anche le altre borse internazionali, soprattutto quelle asiatiche: Tokyo ha perso il 4,97%, Hong Kong il 4,1%, Shanghai il 2,7%, Shenzhen il 3,3%, Seul l’1,27%. Anche Sydney ha accusato il colpo, perdendo il 3,3%. Il Nikkei, in particolare, dovrebbe essere entrato in una fase di correzione tecnica. Un po’ meglio Milano, dove il FTSE Mib ha perso “solo” l’1,64%. Ma gli indici sono andati giù di oltre il 2% a Londra, Francoforte, Parigi e Madrid, con un’ondata di vendite che ha interessato un po’ tutti i settori.
In vista di un nuovo crollo di Wall Street (i futures sono pesantemente negativi), tornano in forte calo le Borse europee. Ad ogni modo, sulle piazze finanziarie globali sono stati bruciati in tutto 4.000 miliardi di dollari negli ultimi otto giorni!
Crollo Wall Street: Chi Ha Perso Di Più?
Il crollo di Wall Street dello scorso lunedì ha fatto perdere montagne di denaro ad alcuni CEO di grandi aziende e, di riflesso, anche a chi possedeva quote azionarie delle stesse. Vediamo ora chi ha perso di più e in che quantità (dati riferiti alla sola giornata di lunedì):
- Warren Buffett (Berkshire Hathaway) – $ 5,11 miliardi
- Mark Zuckerberg (Facebook) – $ 3,62 miliardi
- Jeff Bezos (Amazon) – $ 3,26 miliardi
- Larry Page (Alphabet/Google) – $ 2,33 miliardi
- Sergey Brin (Alphabet/Google) – $ 2,26 miliardi
- Bill Gates (Microsoft) – $ 2,25 miliardi
- Larry Ellison (Oracle) – $ 1,91 miliardi
- Jim Walton (Walmart) – $ 1,78 miliardi
- Bernard Arnault (LVMH) – $ 1,76 miliardi
- Rob Walton (Walmart) – $ 1,76 miliardi
- Alice Walton (Walmart) – $ 1,76 miliardi
- Steve Ballmer (ex-Microsoft) – $ 1,31 miliardi
- Kjeld Kristiansen (Lego) – $ 1,29 miliardi
- Amancio Ortega (Zara) – $ 1,23 miliardi
- Sheldon Adelson (Las Vegas Sands) – $ 1,21 miliardi
- Francoise Bettencourt Meyers (L’Oreal) – $ 1,12 miliardi
- Carl Cook (Cook Group) – $ 1,1 miliardi
- Pony Ma (Tencent) – $ 1,05 miliardi
- Phil Knight (Nike) – $ 1 miliardo