Elezioni Politiche 2018: I Possibili Scenari Finanziari
A spogli completati, le elezioni politiche 2018 ci hanno consegnato una paese frammentato in tre parti, senza una maggioranza chiara in grado di governare. Il Movimento 5 Stelle risulta essere il primo partito in Italia, con circa il 32% dei voti, mentre a livello di coalizione è il centrodestra a vincere, con circa il 37% dei voti. Da segnalare che l’affluenza alle elezioni politiche 2018 si è attestata complessivamente attorno al 73%, il dato più basso nella storia delle elezioni amministrative nazionali.
Elezioni Politiche 2018: E Ora?
Una situazione simile sarebbe il preludio ad una fase ribassista dei mercati. Ma, attualmente, questi hanno retto abbastanza bene al clima politico incerto che si sta delineando. Perché? Diciamo che gli investitori e i mercati ci hanno un po’ “snobbato” perché maggiormente interessati al sostegno fornito dai due terzi del Partito socialdemocratico tedesco (Spd) alla formazione di un governo di coalizione con la Cdu della cancelliera uscente Angela Merkel.
A dire il vero, molti avevano già previsto una situazione simile, anche considerando che la Germania è il motore della UE e il suo futuro politico sta quindi “più a cuore” agli investitori, ai mercati e agli stessi membri dell’Unione. Ma lo scarso interesse verso il nostro paese può essere dovuto anche alla difficoltà per gli investitori nel valutare le nostre dinamiche politiche.
Ma un dato che ci fa capire quanto le elezioni politiche italiane siano passate sostanzialmente in secondo piano in Europa, è il rendimento registrato lo scorso venerdì del BTp decennale (al 2,06%), con un differenziale nei confronti del Bund a pari scadenza (il famoso spread BTp-Bund, ovvero il numero che misura solitamente la stabilità politica in Italia) di 140 punti base che, se da una parte poteva risultare per certi versi buono, dall’altra aveva messo in allerta gli investitori, in quanto suggeriva una sottovalutazione dei rischi celati dal voto italiano.
Ma gli investitori e i mercati hanno “snobbato” il nostro Paese anche per alcuni fattori economici (come la ripresa debole, anche se consolidata) e politici (i costanti acquisti dei titoli da parte della Bce), ma soprattutto nella convinzione (errata) che dalle urne potesse uscire un governo che avrebbe potuto assicurare una certa stabilità politica (anche di larghe intese).
I risultati (ancora ora parziali) delineano invece un quadro piuttosto incerto, soprattutto circa la possibilità di formare qualsiasi coalizione che possa guidare il Paese. L’unica possibile, anche se poco probabile, sarebbe un governo M5S-Lega. Bisogna però considerare che i mercati non gradirebbero una tale alleanza, soprattutto per il chiaro euro-scetticismo che li contraddistingue.
Secondo alcuni istituti di credito internazionali, tra cui Barclays e Morgan Stanley, un’alleanza così debole e incerta potrebbe non portare a riforme significative ma anche al rischio che le precedenti riforme possano essere cancellate. Insomma, secondo loro la prossima legislatura sarà caratterizzata da instabilità politica che porterà inevitabilmente ad una crisi di governo o ad elezioni anticipate.
Spread BTp-Bund
Quanto tutto questo possa influenzare i mercati finanziari italiani nel medio termine lo vedremo ovviamente fra qualche settimana. Ad ogni modo, un eventuale governo di centro-destra con Salvini premier (visto che la Lega ha avuto la maggioranza delle preferenze) potrebbe, secondo le previsioni degli analisti di UniCredit, far salire lo spread BTp-Bund fino a quota 200. Ma questo potrebbe salire ancora di più e superare il massimo raggiunto nel 2017 (210 punti) nel caso di un Governo a guida Movimento 5 Stelle. Questo perché il partito dei pentastellati abolirebbe molte delle riforme approntate negli ultimi anni: e questo rappresenterebbe una “minaccia” a qualsiasi impegno assunto dall’Italia in termini di disciplina fiscale nei confronti dell’Unione Europea.
Sempre secondo gli analisti di Unicredit, una soluzione meno traumatica per i mercati e lo spread BTp-Bund sarebbe un veloce ritorno alle urne, magari con una nuova legge elettorale che possa dare più stabilità al prossimo governo eletto.
Elezioni Politiche 2018 e i Mercati
Come era logico pensare, il risultato delle elezioni politiche 2018 ha avuto qualche ripercussione sull’andamento dei mercati. Ma non come qualche uccello del malaugurio si aspettava (o sperava!). Questa mattina la borsa ha aperto in negativo, ma anche lo spread BTp-Bund era in deciso rialzo a 144 punti. Salvo poi ritornare ben presto a livelli più che accettabili (sotto i 140 punti), con tutti i listini azionari europei che in deciso rialzo già a metà mattinata mentre Piazza Affari resta in rosso (-1,19%) nell’indice FTSE MIB. L’Euro è invece tornato ben al di sopra quota 1,23 dollari (1,2320). Cresciuto leggermente anche il prezzo del petrolio, oggi scambiato a $ 61,8 al barile nel Wti aprile (+0,9%) e quasi a 65 dollari al barile nel Brent aprile (+0,8%).
In netto rialzo anche il rendimento del decennale italiano che si porta vicino al 2% dall’1,91% della chiusura di venerdì scorso.