Guida Al ROC, Il Migliore Indicatore di Momentum
Pochi lo sanno, ma il momentum è l’oscillatore per eccellenza che sta alla base dei calcoli finanziari, senza contare che è d’ispirazione per tanti altri oscillatori. Questo indicatore usa concetti della fisica come velocità e accelerazione per misurare l’andamento di un titolo, calcolando la differenza tra il suo valore odierno e quello di “n” giorni prima. In pratica, la formula per calcolarlo può essere così riassunta (Momentum di oggi = prezzo di oggi – prezzo di n giorni prima). Il momentum misura, dunque, il tasso di variazione dei prezzi. In analisi tecnica, l’oscillatore Rate of Change (ROC), come l’indicatore di momentum, indica la forza del mercato misurando il tasso di variazione dei prezzi rispetto ai loro livelli effettivi.
Facciamo un esempio pratico. Se volessimo costruire le linea del ROC a 10 giorni bisognerà semplicemente fare la divisione tra il prezzo dell’ultima chiusura disponibile e il prezzo della chiusura di 10 sedute precedenti e moltiplicare il risultato ottenuto per 100. La formula è quindi la seguente:
dove è l’ultimo prezzo di chiusura e è il prezzo di 10 giorni prima.
Il calcolo del Rate of Change è relativamente simile al momentum, dato che entrambi gli indicatori rappresentano graficamente lo stesso fenomeno e alla base della loro formula c’è lo stesso principio. L’unica differenza fra i due (anche se piccola) sta nella diversa linea mediana; mentre nel momentum è costituita da una linea centrale a 0, il ROC presenta come punto intermedio 100. Questo è facilmente comprensibile facendo un semplice esempio. Se al giorno 1 un’azione vale 100 euro e al giorno 10, ovvero 10 giorni dopo, il suo valore fosse rimasto invariato si otterrebbe che la frazione tra i due valori darebbe come risultato 1 che moltiplicato per cento ci porta 100 come valore intermedio. Quando il prezzo misurato risulta maggiore rispetto a dieci settimane prima, l’indicatore segnala un livello di momentum superiore alla linea di equilibrio. In seguito, se l’indicatore esprime un livello ancora più elevato, l’incremento del prezzo rispetto a dieci settimane prima è andato aumentando. Quando il livello del momentum cala, pur restando al di sopra della linea di equilibrio, il prezzo è sempre in aumento rispetto a dieci settimane prima, ma significherà che la sua crescita si sta riducendo. Se l’indicatore si porta sotto la linea di equilibrio, il prezzo sarà diminuito rispetto a dieci settimane prima e, se scende ancora, il prezzo osservato sta diminuendo in modo ancora più marcato. Quando il valore di momentum si ferma sulla linea di equilibrio senza attraversarla, significa che il prezzo sta ancora diminuendo ma il suo decremento sta rallentando.
Un ROC in crescita indica un momentum, positivo, uno in calo una perdita di momentum.
Quando è in crescita deve essere interpretato come un fattore rialzista: quando è in calo, invece, come un fattore ribassista. L’adozione del numero di giorni su cui calcolare il ROC dipende dal periodo di riferimento che s’intende considerare. Generalmente si usa un valore compreso tra 1 a 200 giorni ed oltre, ma il più popolare settaggio va dai 12 ai 25 giorni per il trading a breve. L’uso dei 12 giorni è un eccellente sistema per individuare zone di ipercomprato e di ipervenduto. Molti analisti ritengono che la scelta del ROC a 12 giorni sia particolarmente adatta grazie alla sua regolarità di oscillazione; ciò permetterebbe di anticipare le svolte del trend attraverso, appunto, questa caratteristica.