Mercati Azionari: Perché Sono Influenzati dal PIL
Il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, è un popolare indicatore economico utilizzato per misurare la salute dell’economia di un paese. In pratica, questo misura la quantità di attività produttiva annuale registrata in una nazione. Come vedremo, si tratta di un indicatore molto importante anche per i mercati azionari.
Calcolo del PIL
Il Prodotto Interno Lordo può essere calcolato in diversi modi. Il primo consiste nel sommare tutto ciò che è stato prodotto e venduto durante l’anno in questione. Questa cifra è uguale al totale di quanto è stato speso all’interno della nazione (dallo Stato, come spesa pubblica e dalle famiglie come consumi). Un altro sistema per calcolare il PIL è quello di sommare tutti i redditi e i rendimenti da capitale. Queste tre somme si equivalgono. Il totale della produzione e uguale al totale dei redditi che a sua volta è uguale al totale della spesa.
Perché è Importante?
Il PIL varia di anno in anno. Quando il risultato è maggiore a quello dell’anno precedente, il paese in questione sta vivendo una fase di crescita economica. Viceversa, si troverà in recessione. Crescita economica significa maggiore benessere sociale: se il Pil è più alto vuol dire che la produzione e i redditi sono aumentati. E questo significa che le persone stanno guadagnando di più oppure che più persone stanno partecipando alla forza lavoro, con conseguente calo della disoccupazione.
Ricordate però che si tratta pur sempre di “numeri aggregati”, che rappresentano quindi una somma delle situazioni individuali che prese singolarmente possono aver avuto un andamento positivo o negativo. Gli effetti della crescita o della recessione economica non si distribuiscono in maniera omogenea per tutti. Al contrario ci sono persone che ne godono i frutti, altre che ne sono invece più penalizzate di altre.
Ma la crescita economica ha anche e soprattutto un effetto benefico sulle finanze pubbliche. Senza contare che la crescita, accompagnata solitamente da un lungo periodo di inflazione, rende estremamente più semplice la gestione del debito pubblico del paese in questione. Se l’attività cresce l’ammontare del debito diventa più piccolo relativamente alle dimensioni dell’economia (e quindi della capacità dello Stato di pagare i suoi creditori).
Mercati Azionari e PIL: Relazioni
Il valore del PIL ha anche un effetto positivo sui mercati azionari, soprattutto per quanto riguarda la crescita del valore delle azioni nel lungo periodo. Semplicemente, una maggiore crescita significa maggiori profitti per le aziende, che a loro volta portano a migliori valutazioni azionarie. Certo, generalmente è così. Ma si tratta di una correlazione non proprio perfetta.
Se consideriamo un investimento di lungo periodo, vi sono infatti altri elementi che possono impedire alla crescita di influenzare i mercati azionari. Uno dei fattori da considerare, ad esempio, è il grado di apertura dell’economia: oggi operano moltissime società multinazionali la cui performance possono essere difficilmente correlate con l’attività economica di un solo Paese. Parte della crescita del Pil è inoltre dovuta alle nuove aziende, il cui risultato non influenza in maniera diretta l’andamento dei mercati azionari, visto che queste aziende non sono (ancora) quotate in Borsa.
Sempre considerando i mercati azionari, altro elemento importante da considerare sono alcuni (possibili) eventi negativi per l’economia, le debolezze del sistema bancario di un Paese o problemi di natura “strutturale” (come la Brexit), che potrebbero abbassare le valutazioni azionarie nel medio-lungo periodo anche se in presenza di fondamentali buoni. L’effetto di queste aspettative ha la sua importanza anche nel breve termine, sia in positivo che in negativo: ad esempio, dati positivi sulla crescita possono infondere ottimismo fra gli investitori e spingere in alto i prezzi delle azioni.