Perché Investire In ETF
Come molti di voi sapranno, ETF è l’acronimo di “Exchange Traded Fund“, un termine con il quale si identifica una particolare tipologia di fondo d’investimento. Un ETF riassume in sé le caratteristiche proprie di un fondo e di un’azione, consentendo agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti di trading. Innanzitutto, per avere un’idea di che strumento si tratti, immaginate un fondo di investimento che possa lavorare anche senza gestore perché in grado di replicare fedelmente e precisamente un indice di mercato. Ma gli ETF oggi offrono molti altri vantaggi e sono particolarmente consigliati per i piccoli e medi investitori, in quanto riescono ad essere redditizi anche su piccole somme, dando quindi l’opportunità ad un trader di costruire un portafoglio più efficace nel medio e lungo termine.
Vantaggi Degli ETF
Vediamo ora i loro vantaggi rispetto alle azioni o ai normali fondi comuni d’investimento.
Diversificazione
Il primo e indubbio vantaggio degli ETF è la diversificazione. Anche investendo in un solo fondo, si può diversificare il proprio investimento su un intero indice. E questa è sicuramente una scelta migliore rispetto a quella di detenere un portafoglio di azioni o un fondo comune gestito attivamente da un gestore. L’investitore che ha intenzione e/o necessità di aumentare ulteriormente la differenziazione dell’investimento, può anche guardare agli ETF che agiscono su altri mercati. Esistono, infatti, exchange traded fund sull’oro, sul petrolio e carbone e su altre materie prime, così come quelli sul forex o correlati al settore immobiliare.
Trasparenza
Quando si compra un ETF è sempre possibile conoscere la sua “composizione”, in quanto si limita a replicare degli indici che devono sottostare a determinate norme. Queste regole vengono definite in modo molto preciso nel momento della creazione del fondo. Regole e normative che molti altri investimenti non hanno o non sono così chiare.
Costi
Come è ovvio, i fondi gestiti attivamente hanno maggiori costi di gestione. La maggior parte non prevede commissioni in entrata, ma in uscita, che scendono progressivamente con il passare dei mesi. Gli ETF, invece, hanno costi di gestione molto bassi (in media, dello 0,25%), ma non prevedono commissioni in uscita. L’acquisto e la vendita di un ETF è solo soggetta alla commissione che si paga per la transazione. Il costo può però variare da banca a banca (gli istituti di credito online generalmente hanno commissioni più basse per la negoziazione di fondi).
Gestione Passiva
Realizzare performance uguali all’indice benchmark consente all’investitore di ottenere un rendimento pari a quello del benchmark di riferimento grazie ad una “gestione totalmente passiva”. Ad esempio, replicando al suo interno esattamente la composizione ed i pesi dell’indice al quale si riferisce. Tuttavia, bisogna considerare che se la valuta di riferimento dell’indice sia differente da quella di negoziazione (che è sempre l’Euro), il rendimento dell’ETF potrà divergere da quello del benchmark per effetto della svalutazione/rivalutazione di tale valuta nei confronti della moneta europea.
Rendimenti Periodici
I dividendi o gli interessi che l’ETF incassa a fronte delle azioni detenute nel proprio patrimonio (come anche i proventi del loro reinvestimento) possono essere distribuiti periodicamente agli investitori o capitalizzati stabilmente nel patrimonio dello stesso exchange traded fund. In entrambi i casi, il beneficiario è sempre e solo l’investitore.
Rischio Emittente
Gli ETF quotati possono essere, a seconda dello strumento, Fondi Comuni di Investimento oppure Sicav (OICR). Questi ultimi hanno un patrimonio separato rispetto a quello delle società che ne curano le attività di costituzione, gestione, amministrazione e marketing. Quindi, gli ETF non sono esposti al rischio di insolvenza neppure in caso di fallimento delle società.
Conclusioni
Visti i vantaggi sopra elencati, l’ETF può essere utilizzato efficacemente in vari modi: investimento di medio/lungo termine, trading “intraday” e vendita allo scoperto al fine di prendere una posizione ribassista sull’indice benchmark. La possibilità di diversificare facilmente il portafoglio, la precisione con cui viene replicato l’indice benchmark e i bassi costi di gestione rendono gli exchange traded fund particolarmente adatti anche alla costruzione di un piano di accumulo capitale (PAC) attraverso versamenti periodici, anche di piccola entità, effettuati dai singoli investitori. Ad ogni modo, ricordate sempre che questi strumenti sono ovviamente esposti al rischio che le azioni, le obbligazioni (e gli altri strumenti in cui si è investito) perdano di valore nel tempo.
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