I Robo Advisor Sono il Futuro degli Investimenti?
Negli ultimi tempi, si sta diffondendo a macchia d’olio un tipo di consulenza finanziaria virtuale e automatizzata chiamata robo advisory e i cui “strumenti” operativi sono noti come robo advisor. Si tratta di un trend di origine anglosassone che ha avuto un enorme successo negli Stati Uniti e che negli ultimi anni ha cominciato a prendere piede anche in Europa e in Italia. La sua espansione si deve al progresso tecnologico e all’avanzata dei millennials (ovvero la generazione dei nati tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni 90), che oggi utilizzano molto di più gli strumenti digitali.
Nei soli Stati Uniti i robo advisor gestiscono oggi asset per 0,3 trilioni di dollari e si stima che entro il 2020 possano raggiungere l’incredibile cifra di 2,2 trilioni: questo significa che entro tre anni il 5% circa del patrimonio degli investitori americani sarà controllato da sistemi di consulenza automatizzata.
Cosa Sono i Robo Advisor?
I robo advisor sono dei consulenti virtuali che in modo automatizzato aiutano gli investitori a gestire efficacemente i propri risparmi, proponendo (sulla base di algoritmi di risk management e asset allocation) dei portafogli ottimizzati. Il tutto ad un costo basso e definito. In pratica, il robo advisor analizza il cliente e lo “classifica” in base al suo profilo di rischio, trovando la sua combinazione rischio-rendimento ideale. I portafogli proposti da questi consulenti virtuali sono solitamente composti da strumenti a gestione passiva e a basso costo, come gli ETF. Tuttavia non è raro che suggeriscano di investire anche in fondi comuni, azioni e obbligazioni. Le spese variano da piattaforma a piattaforma: in Italia si attestano intorno allo 0,50%, mentre negli Stati Uniti sono in media dello 0,30%.
Vantaggi e Svantaggi
Fra i principali vantaggi del robo advisor vi è il supporto completo all’investitore, che integra il know-how finanziario dei risparmiatori. Questo implica una conoscenza più estesa dei rischi, molto utile soprattutto nella scelta degli strumenti finanziari su cui investire. Questi, infatti, non devono mai essere scelti senza un’adeguata conoscenza del proprio profilo rischio-rendimento. Da questo punto di vista, la consulenza del robo advisor è molto importante, perché aiutano ad allineare le attitudini al rischio con i rischi reali.
Uno svantaggio del robo advisor potrebbe invece essere il rischio, per l’investitore, di vedersi addebitare una doppia commissione per la consulenza! Problema che non si pone quando si comprano ETF o fondi comuni quotati in Borsa: questo perché si tratta di strumenti finanziari contraddistinti da commissioni di gestione più basse, in quanto decurtate della quota necessaria per retribuire la rete distributiva. Tuttavia, se il portafoglio consigliato dai consulenti virtuali è composto perlopiù da fondi comuni non quotati in Borsa allora le cose cambiano: di solito, qualsiasi fondo si compri, a meno che non sia quotato in Borsa, si pagano delle commissioni di gestione comprensive di una quota destinata al consulente finanziario. In questo caso, l’investitore dovrà pagare una doppia commissione.
Conclusioni
La figura del robo advisor, per essere sostenibile, è indispensabile che in futuro si crei una classe di fondi comuni simile a quella degli strumenti quotati in Borsa, quindi al netto della retribuzione destinata alla reti distributive. Certamente, ciò che fanno questi consulenti virtuali è ciò che ogni consulente tradizionale può fare. Tuttavia, grazie all’innovazione tecnologica e all’utilizzo di portali online, i robo advisor riescono a ridurre le commissioni pagate per il servizio, rendendo accessibile a tutti una tecnologia prima ad esclusivo utilizzo di pochi.